Viene
di seguito pubblicata la lettera fatta pervenire dai
Consiglieri Comunali del Gruppo Consigliare
"L'Alternativa" Federico Sala, Beatrice Caruso,
Rosalinda Tornetta, Mario Abbruzzo e Maria
Castrogiovanni riguardo il futuro per la scuola di Caltabellotta:
* * *
Un lento declino economico
e culturale attanaglia il nostro comune oramai da tempo;
l’inasprimento del clima sociale e il tangibile calo
demografico ne sono una diretta conseguenza. In tale
situazione sarebbe doveroso attivare un processo di
analisi e di valutazione che possa garantire un miglior
utilizzo delle risorse presenti sul territorio in cui
interagiscono più entità (persone, istituzioni, imprese)
al fine di soddisfare i bisogni della nostra comunità.
Occorre razionalizzare le risorse a nostra disposizione,
ma mai tale esigenza dovrà compromettere la qualità dei
servizi offerti, già peraltro molto bassa.
E in un contesto già decisamente precario, nell’ambito
dei servizi offerti da questo comune, i nostri
amministratori ritengono che la spesa per il
mantenimento e il funzionamento dei plessi scolastici,
sia un costo eccessivo, superfluo e quindi da tagliare.
Sarebbe un altro duro colpo alla “qualità della vita”
del nostro territorio.
Ma siamo sicuri che la scuola sia l’ambito che debba
subire gli unici tagli in programma?
Se il calo demografico dovesse continuare, sembra chiaro
che si andrà verso la chiusura di un plesso: nessuno è
sprovveduto! È naturale che in un prossimo futuro, il
numero delle classi potrebbe diminuire, infatti è già
stato avviato e disposto un graduale processo di
riduzione da parte del competente Ufficio Scolastico
Provinciale; allora perché non fare in modo che si
arrivi a quel momento in maniera serena e naturale?
Eppure l’intenzione dell'Amministrazione sembra essere
indirizzata verso una repentina quanto inutile
accelerazione di questo processo, diretta a concentrare
tutti gli studenti della scuola dell’infanzia, della
primaria e della secondaria di primo grado all'interno
del solo plesso “Ed. De Amicis, nonostante questo Comune
abbia beneficiato di un finanziamento di circa mezzo
milione di euro per la “Riqualificazione energetica” del
plesso scolastico di Sant'Agostino, che è e deve
rimanere una scuola. Abbiamo quindi la fortuna di poter
offrire ai nostri bambini, per certi versi penalizzati
dal fatto di vivere in un piccolo centro di montagna che
a questa età offre ben poco, un setting d'apprendimento
in cui si respira la storia, il bello, l'arte, il sole,
la luce, in piena sicurezza: perché privarli di tutto
ciò e fare del plesso della scuola media, un unico polo
scolastico?
L'esodo verso le città limitrofe e dell’Italia del Nord
è in continua crescita. Un bravo Sindaco, un'
Amministrazione responsabile, agiscono nell'interesse
del proprio Comune, la cui gestione gli è stata
fedelmente affidata dai cittadini; un bravo Sindaco, un'
Amministrazione responsabile devono disincentivare tale
esodo, offrendo servizi e prospettive. Non si può
pretendere di lavorare per lo sviluppo di questo paese
chiudendo e ridimensionando qualsiasi servizio, perché
questo processo significa essere rassegnati a condurre
lentamente il nostro paese ad una “morte silenziosa”.
Questa parte politica, più volte accusata di essere
stata petulante, molesta e nevrotica su un argomento
ritenuto di estrema importanza, non ha mai condiviso le
scelte di questa Amministrazione sulla vicenda e ancora
una volta, non ha apprezzato la mancata chiarezza nei
confronti dei cittadini, dell’Istituzione Scolastica e
del Consiglio Comunale.
Certamente, la razionalizzazione delle spese, è un
fattore determinante nella gestione politica ed
economica di una comunità, ma un buon padre di famiglia
priverebbe se stesso piuttosto che privare di qualcosa i
propri figli.
Stando ai progetti esecutivi dei lavori di
efficientamento energetico effettuati sui plessi, avremo
già a disposizione un cospicuo risparmio economico
legato ad un minor consumo in termini di elettricità e
di riscaldamenti. Ed anzi, occorre investire questi
risparmi sul futuro dei ragazzi, e non pensare, invece,
di tagliare possibilità e prospettive.
I nostri Amministratori, oltre ad aver mostrato di non
aver contezza delle responsabilità sociali nei confronti
dei piccoli studenti, non hanno tenuto conto
dell’importante impegno civile di cui sono investiti,
ovvero quello di offrire il massimo delle potenzialità
all’Istituzione Scolastica, chiedendo e pretendendo
dalla stessa, che restituisca al territorio giovani
concittadini adeguatamente formati, educati e
socialmente
sensibili ad amministrare il nostro comune in un futuro
prossimo. Le aule delle nostre strutture sono superflue?
Intanto abbiamo la fortuna di averle! Chi lo dice che la
nostra scuola primaria non debba avere, così come la
scuola secondaria di primo grado, un laboratorio
scientifico, un laboratorio d'arte, un laboratorio
musicale, un laboratorio tecnologico, un laboratorio
teatrale, un refettorio, una palestra? Ci sono le aule?
Che il Sindaco offra e chieda il massimo all’Istituzione
Scolastica!
L'anno scolastico volge ormai al termine e gli studenti
così come le famiglie che, responsabilmente e con
spirito di sacrificio, per una buona causa quale il
“miglioramento di due strutture scolastiche”, hanno
sopportato un intero anno di disagi e privazioni, oggi
si chiedono a cosa è valso tutto ciò. A che pro tanti
soldi spesi se poi i locali non vengono utilizzati?
Coscienti dell’esperienza fatta, alla luce di quello che
è accaduto nel corrente Anno Scolastico,
per non correre il rischio di vedere ancora una volta
classi forzatamente accorpate;
per non costringere più i genitori a sostituirsi al
servizio mensa;
per non mettere i genitori nelle condizioni
contronatura di dover scegliere per i propri figli il
male minore;
per non correre il rischio di far passare agli alunni
della scuola secondaria di primo grado, due anni su tre,
senza poter utilizzare spazi e attrezzature;
si guarda avanti con forti timori, impellenti
preoccupazioni e molteplici interrogativi sul prossimo
anno scolastico:
1. La Scuola Media “Ed. De Amicis” a settembre sarà
pronta per accogliere gli studenti?
2. Si rischia, concentrando tutti gli alunni delle
scuole di ogni ordine e grado, il personale docente e
non docente, in un unico istituto, di mettere a
repentaglio ancora una volta, ma stavolta in via
definitiva, la completezza e l’integrità della didattica
scolastica?
3. Gli studenti avranno a disposizione meno laboratori
didattici rispetto al passato o avranno l’opportunità di
servirsi di nuovi spazi che consentano una didattica
moderna e laboratoriale e soprattutto un ampliamento
dell’offerta formativa?
Pertanto occorre rispettare una priorità su tutte:
creare le condizioni affinché nel mese di Settembre le
lezioni possano iniziare in maniera ottimale. Per far
ciò devono essere prontamente consegnati due plessi alle
Istituzioni scolastiche. Inoltre per evitare
inconvenienti di ogni genere, i due plessi delle
elementari, devono rimanere pronti all’uso nel caso in
cui, il primo di Settembre, il plesso Ed. De Amicis non
dovesse essere ancora nelle condizioni di poter
accogliere personale e alunni.
In questo modo, la struttura “Ed. De Amicis”, potrebbe
accogliere, oltre che la palestra e gli storici
laboratori (artistico, scientifico e tecnologico), nuovi
laboratori e, finalmente, anche un locale cucina (che
potrebbe funzionare anch’essa da laboratorio) e un
locale destinato a fungere permanentemente da
refettorio. Tali ambienti sarebbero impossibili da
realizzare con la collocazione di tutte le classi nel
suddetto plesso e con alternative assolutamente
improponibili, quale per esempio, l’utilizzo dell’aula
magna, unico spazio polivalente cittadino, come
refettorio.
Inoltre, tale soluzione offrirebbe all’ Istituzione
Scolastica, la possibilità di attivarsi al fine di
allargare l'offerta formativa anche all’infanzia e alla
primaria, utilizzando le aule scoperte, per ulteriori
attività didattiche , laboratori e quant'altro sia utile
e necessario per la crescita fisica, culturale e civica
dei nostri piccoli concittadini. |