Per quanto
riguarda le specialità culinarie, esse sono legate
alle feste di Pasqua e di Natale. A Pasqua non c’è
casa (ma anche ristorante) in cui non si prepari la
froscia, una pietanza a base di uova, vera e propria
bomba proteica che si può cuocere in forno o in
padella, aggiungendo pane e formaggio grattugiato,
ricotta, latte, asparagi fritti, sale, pepe e
l’indispensabile melissa, un’erba aromatica molto
simile alla menta. Lu cannaleri un uovo sodo e, qui
a Caltabellotta, colorato, imbrigliato dentro una
pasta dolce, anch’essa a base di uovo e a forma di
pesce o di colomba o di paniere. Dicembre è il mese
dei cuddureddi dolci ripieni di confettura di fichi,
che spesso costituiscono il bottino della strina (la
strenna), il dono che per San Silvestro i bambini
pretendono girando di casa in casa armati di
campanelle e saccocce, canterellando allegramente un
vecchio ritornello: «La strina, la strina, la bona
matina e lu surci ntà la pignata chi si mancia la
carni salata!».
L'OLIO
D'OLIVA
L'olio di oliva di
Caltabellotta è famoso fin da tempi remoti per le
sue peculiari caratteristiche organolettiche e per
la sua particolare bontà, che si devono alla varietà
della coltivazione, alla posizione geografica del
territorio olivetato ed al clima. Viene spremuto da
una particolare varietà di oliva autoctona, la
Buscionetta, appartenente alla coltivazione Biancolilla
(per questo detta Biancolilla di Caltabellotta); ha
un vigore contenuto e la chioma espansa, la varietà
parzialmente autocompatibile; produce ad anni
alterni frutti la cui resa in olio è del 16-23%. La
qualità dell'olio è buona, la conservabilità ottima;
buona è la resistenza alle principali malattie. La
plasticità di adattamento è notevole.
La
coltivazione della “Biancolilla” e della “Nocellara
del Belice” è la parte preponderante della
produzione. Queste specie d’olivo danno risalto al
colore, al bouquet ed alle sostanze anti - ossidanti
facendo del prodotto uno tra i migliori a livello
mondiale. La coltivazione è effettuata, per lo più,
biologicamente e la raccolta si effettua
manualmente, nel periodo che va dalla metà di
settembre fino a novembre inoltrato. Grande
importanza, nella pubblicizzazione del prodotto,
hanno rivestito le aziende locali ed il nascere di
stand di degustazione dove si può avere
l’opportunità di conoscere altri prodotti locali. La
frantumazione delle olive, un tempo era fatta per
mezzo di macine di pietra, mentre oggi è fatta
meccanicamente, ma ciò non influisce sulla qualità
del prodotto, anzi, ne facilita la fermentazione e
ne diminuisce il deposito dei residui della
lavorazione. L’imbottigliamento è effettuato
meccanicamente ed in quantità limitata per la poca
divulgazione del prodotto a livello nazionale ed
internazionale.