Viene
di seguito pubblicata la mozione fatta pervenire dal
Consigliere Comunale Vito Marsala, avente come oggetto
"Iniziative di contrasto alle mafie e di sviluppo
della legalità e della trasparenza da parte degli Enti
Locali – Impegno per i Comuni a costituirsi parte civile
nei procedimenti per mafia che coinvolgano le
amministrazioni”:
Premesso che:
- lo Stato sta ottenendo importanti successi nel
contrasto alla criminalità organizzata;
- è necessario affiancare all’azione della magistratura
e delle forze dell’ordine una forte iniziativa culturale
e politica a tutti i livelli per diffondere la cultura
della legalità e della trasparenza nell’amministrazione;
- gli Enti Locali, pur non potendo legiferare, possono
mettere in campo misure di contrasto alle infiltrazioni
della criminalità organizzata e di sostegno a chi è
vittima delle mafie, del racket e dell’usura;
- il fenomeno mafioso che investe i nostri Comuni ne
penalizza lo sviluppo dal punto di vista sociale,
economico e culturale e reca grave danno all’immagine
stessa della città;
- molti imprenditori e liberi cittadini spesso decidono
di non denunciare i propri aguzzini per paura di essere
lasciati soli dalle Istituzioni;
Considerato che:
- occorre che i Comuni diano un segnale concreto di
impegno nella lotta e contrasto alla criminalità
organizzata in tutte le sue forme e su tutto il
territorio nazionale;
- l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) negli
ultimi anni ha più volte ed in diverse maniere espresso
il proprio impegno nella lotta alle mafie;
- all’interno dell’Anci è attiva la Consulta Anci
Giovane, che riunisce e rappresenta gli amministratori
under 35 d’Italia e che questi rappresentano una
generazione di nuovo impegno anche sul versante della
partecipazione attiva alla propria comunità;
- gli Enti Locali, e in particolar modo i giovani
amministratori, devono ed intendono avere un ruolo di
primo piano nella lotta alle mafie;
- in occasione della II Assemblea Programmatica
Nazionale di Anci Giovane, tenutasi a Taormina il 7/8
maggio 2010, la Consulta ha proposto di chiedere ai
Comuni italiani di schierarsi politicamente e con atti
amministrativi contro le mafie,
Il Consiglio Comunale
IMPEGNA
l’Amministrazione a:
• costituirsi parte civile nei processi contro le
attività criminose di stampo mafioso afferenti il
proprio territorio comunale, destinando l’eventuale
risarcimento a un fondo a sostegno delle vittime del
racket e dell’usura e al sostegno delle realtà
associative assegnatarie di immobili confiscati alla
criminalità organizzata;
• mettere in campo strumenti amministrativi per
rafforzare la piena trasparenza delle procedure di
appalto, attraverso la verifica accurata dei
collegamenti diretti e indiretti tra aziende
partecipanti alle gare e controlli sulle aziende
subappaltatrici;
• istituire e/o rafforzare un nucleo di Polizia Locale
dedito in via esclusiva a perseguire lo sfruttamento
illegale di manodopera nei cantieri;
• utilizzare le prerogative assegnate ai Sindaci ed ai
Comuni per iniziative, ispirate a principi di
trasparenza e legalità, di contrasto a ogni forma di
abusivismo (commerciale, edilizio), spaccio di droga,
sfruttamento della prostituzione, gioco d’azzardo e
altre attività criminali utili a rimpinguare le casse
delle organizzazioni malavitose.
• Attivare percorsi di sensibilizzazione nelle scuole,
attraverso incontri, campagne informative, percorsi
culturali e sociali al fine di far maturare una nuova
coscienza civica tra i più giovani;
• Promuovere forme di partecipazione alla vita
democratica locale, incoraggiando il protagonismo dei
giovani ed avvicinandoli alle Istituzioni;
• attivare una campagna d’in-formazione rivolta alla
cittadinanza contro il racket e l’usura e gli strumenti
legislativi esistenti per chi denuncia i propri
estorsori e usurai. |