Qualche settimana
addietro, un manifesto a firma del Gruppo Consiliare
“Primavera”, si dichiarava estraneo e contrario al mio
ingresso in Giunta ed a quello di Liliana Colletti e
sosteneva di registrare presso i cittadini, come
conseguenza di ciò “sconcerto, disorientamento,
confusione, divisione, delusione”.
Alcuni di questi sentimenti, in particolare sconcerto e
delusione, in verità li ho provati io nel leggerne il
testo e solo il rispetto per alcuni dei firmatari del
volantino mi spinge a proporre qualche riflessione seria
ed argomentata.
Non sarà sfuggito, agli autori del testo, come negli
ultimi mesi il quadro politico in Italia sia
radicalmente mutato. La nascita del Partito Democratico
ha provocato, senza bisogno di modificare le legge
elettorale, la più importante e radicale riforma della
politica italiana. La scelta coraggiosa di Veltroni ha
costretto tutti a misurarsi con ciò che gli italiani, da
tempo, avvertivano come una necessità: le riduzione del
numero dei partiti, la semplificazione del sistema
politico, l’avvio verso un bipolarismo virtuoso che non
costringesse ad aggregazioni forzate ma fondate sulla
condivisione reale di programmi.
L’attuale assetto amministrativo, a Caltabellotta,
nasce, quattro anni fa, da un confronto elettorale in
cui gli schieramenti erano determinati, non senza
contraddizioni da una parte e dall’altra, in un clima ed
in un contesto completamente diverso. Uno dei due
candidati era espressione dei Democratici di Sinistra ed
ho ritenuto coerente e giusto, come sempre in vita mia,
sostenerlo con forza e determinazione.
Mutato profondamente il quadro politico, l’avversario di
allora è oggi Sindaco in carica e, come me, è un
dirigente del Partito Democratico. Insieme abbiamo
lavorato per costruirlo, facciamo parte del medesimo
coordinamento cittadino. Per dirla in modo
semplice e comprensibile a tutti: il Sindaco è un
esponente del mio stesso partito ed io mi sento
impegnata a sostenerlo insieme a al coordinamento
cittadino del PD. La scelta di accettare l’incarico di
Assessore nasce da una decisione del mio partito e dalla
volontà di rappresentare anche in giunta l’area politica
di sinistra del PD.
Definire tale scelta “un’operazione di potere
dell’accoppiata “Pumilia-Iacono”, denota, purtroppo, una
preoccupante quanto incomprensibile acrimonia personale
che non ho mai cercato, che mi addolora poiché proviene
da persone con cui ho condiviso un lungo percorso, ma
soprattutto perché rifiuta un confronto positivo ed
utile alla città ed al suo futuro.
Confronto che deve tener conto, necessariamente, delle
condizioni di avvio di tale esperienza amministrativa.
Il Sindaco, in questi anni, è stato sostenuto lealmente
da una coalizione composita che ha avuto il consenso
degli elettori ed un mandato di cinque anni.
Credo, infatti che, se da un lato possa ritenersi
legittimo il tentativo di ampliare il quadro politico di
riferimento, nel tentativo di coinvolgere tutte le forze
interessate ad un progetto per la crescita economica e
civile della nostra città, altrettanto non possa dirsi
di altre scelte che ipotizzino maggioranze variabili o
che ribaltino l’esito elettorale.
Vi è un altro dato di fatto con cui fare i conti: la
significativa quantità di iniziative ed opere pubbliche
avviate in questi quattro anni in un periodo
estremamente difficile per gli enti locali ed in
particolar modo per i centri minori.
Credo che un confronto politico maturo che guardi
seriamente all’interesse della città, non sia quello che
continui nel tentativo, anacronistico, di sminuire
quello che altri hanno realizzato, ma si ponga il
problema di come, a partire da quanto di positivo è
stato fatto, riuscire a coinvolgere e mettere in moto
ogni energia utile per il futuro di Caltabellotta.
Ogni moderna strategia di sviluppo locale, infatti,
richiede una visione condivisa e partecipata da parte
dei cittadini, un misurarsi sulla qualità delle idee e
dei progetti.
Il Partito Democratico, la cui nascita ho sin
dall’inizio convintamene condiviso, ha rappresentato a
Caltabellotta, come in tante altre realtà, la nascita di
una forza politica in cui oltre a confluire DS e
Margherita, trovano spazio e protagonismo anche tante
persone che si riconoscono in una politica nuova che
punti ad unire più che a dividere, a fare più che
distruggere.
Da chi ritiene di rappresentare parte del patrimonio
della sinistra caltabellottese mi aspetto personalmente
un confronto politico e programmatico di livello e la
collaborazione generosa e necessaria per andare avanti.
I cittadini che sino ad oggi ho incontrato, in queste
prime settimane dall’incarico, non erano né sconcertati,
né disorientati, né confusi, né divisi, né delusi. Erano
invece affettuosi, cordiali, fiduciosi, disponibili e
con le idee chiare molto più da chi li dipinge
diversamente.
D’altra parte, chi mi conosce, sa cosa muove il mio
impegno e le mie scelte ed anche in quest’occasione farò
di tutto per essere all’altezza della sfida che insieme
a tanti amici e compagni abbiamo intrapreso.
L’Assessore
Maria Iacono |