Il
26 agosto 2006 alle ore 18,30 verrà inaugurata nella
cittadina montana una mostra permanente di arte
contemporanea dal titolo “Gonfaloni per la
Pace”. La rassegna, voluta fortemente dal Sindaco
Calogero Pumilia e dagli assessori Mariano Mulè
(Cultura) e Pino Schittone (Turismo), con il patrocinio
delle Orestiadi di Gibellina, si terrà nello spazio
espositivo polifunzionale della nuova sede della
Biblioteca, dedicata a Guglielmo Raimondo Moncada, ebreo
convertito e genio della cultura italiana della seconda
metà del ‘400, nativo proprio di Caltabellotta.
La mostra, venti grandi opere di venti artisti di ogni
parte d’Italia e d’Europa, è stata proposta dallo
storico locale Vincenzo Mulè, curata dal poeta e critico
d’arte Vincenzo Salsetta e diretta dal pittore Nunzio
Pino.
Questa rassegna, prima del suo genere nella provincia di
Agrigento, resterà patrimonio della collettività
caltabellottese.
“I nostri gonfaloni - dice il sindaco - però non saranno
più quelli che, con armi intrecciate, torri e animali
aggressivi, precedevano i condottieri in battaglia, ma
avranno la tenuità del pennello che trascolora e sfuma,
parleranno la lingua che unisce ed è compresa da tutti,
quella dell’arte e in particolare della musica e della
pittura che hanno un alfabeto universale, un’espressione
che non rende il palestinese diverso dall’israeliano, il
musulmano dal cristiano, dall’ebreo, dall’induista, dal
non-credente.
“Si - continua il poeta Vincenzo Salsetta - perché la
funzione principale dell’arte è quella di raffinare la
natura spirituale dell’uomo, di aiutarlo nel percorso di
sviluppo delle qualità della vita e gli artisti
producono forme di armonia e bellezza che estendendosi
verso l’animo umano inducono in esso bontà, gentilezza,
lealtà”.
Aggiunge infine Vincenzo Mulè, fondatore nel 1998 del
Museo del Contadino e del Pastore, con sede nelle grotte
sicane di San Cono: “Queste venti opere sono il primo
tassello del Museo della Pace, al servizio delle nuove
tendenze artistiche del nostro tempo, che, assieme al
Museo del Territorio di prossima apertura, farà di
Caltabellotta un paese accogliente, non solo per il
paesaggio, per l’olio, il formaggio
e la ricotta, ma anche per la cultura della Pace. |