I nostri lettori con questo
numero noteranno un cambiamento. Nuova veste grafica,
copertina interamente a colori, carta patinata. Immutata
rimana la nostra voglia di fare. Anzi, lasciatemelo
affermare, essa riceve una ulteriore lievitazione. Una
folata che scorre nelle vene e alimenta la passione del
fare.
Ci sentiamo come ragazzi presi da una forte sensazione mista
a emozione. E come giovani pronti a nuove sfide, eccoci con
nuova linfa. Riteniamo l’informazione locale
essenziale per alimentare il dibattito tra la gente, oltre
ad accrescere o approfondire
la conoscenza dei fatti che direttamente riguardano la
Comunitą. Nel presentarci ai nostri lettori con una grafica
diversa, intendiamo anche profondere un ulteriore impegno
coinvolgendo i giovani e i ragazzi.
Intendiamo entrare nella scuola e scrutare il mondo
scolastico. Ma soprattutto, desideriamo coinvolgere i nostri
studenti nella societą e nelle sfaccettature che
essa presenta. Ma nello stesso tempo, siamo desiderosi di
entrare noi nel loro mondo e avere l’opportunitą e
l’occasione di comprendere meglio le loro ragioni, i loro
disagi, ma anche le loro attese e aspirazioni. Offriamo loro
una pagina, tutta a loro disposizione per ripempirla con
articoli che rispecchiano le loro sensazioni.
I docenti saranno preziosi
collaboratori del nostro progetto. Siamo consapevoli, senza
essere smentiti, che ognuno di noi deve alla societą un
piccolo contributo di impegno, di comportamento costruttivo.
Non possiamo, in buona sostanza, essere inerti osservatori
delle cose che accadono. In un certo senso, siamo anche noi
a poter cambiare il nostro destino.
Certamente, possiamo influire all’interno della nostra
societą attrverso il dialogo, la comunicazione, il rispetto
delle idee altrui. Caltabellotta in questi anni ha compiuto
passi avanti uscendo, in qualche modo, da una sorta di
isolamento
territoriale, ma anche culturale.
Porgendo lo sguardo
indietro, cosa utile se
si fa con una certa
costanza, risulta facile
constatare il salto
compiuto dalla
Comunitą, dagli aministratori,
per intraprendere
quella svolta
capace di cestinare
per sempre quella
deleteria cultura provinciale
che ci portiamo
appresso, spesso
con incromprensibile
gelosia.
L’agricoltura e la zootecnia,
seppure settori
trainanti dell’economia
caltabellottese,
da sole non bastano
pił.
Le nuove sfide devono
traguardare altri
obiettivi di spessore,
soprattutto per
costruire un futuro
alle nuove generazioni.
E le nuove sfide sono strettamente collegate al turismo e
tra
questo, quello culturale.
Consentitemi, per ultimo, di ringraziare mia moglie Ada
per l’incoraggiamento che mi trasmette. Questa nuova
sfida ha bisogno di “amorevole tifo”.
di Filippo Cardinale |