Luogo
incantato e denso di suggestioni, sospeso su
un orizzonte infinito, Caltabellotta, Kal’At
Al-Ballut (Rocca delle Querce per gli arabi)
č posto sulla vetta di un monte, ai piedi
scoscesi di una serie di rupi che la cingono
e difendono dal vento di tramontana
spiegandosi al mare africano. L’antico si
posa come una polvere impalpabile su questo
suggestivo paesaggio, testimonianza ne sono
numerose rovine risalenti ai saraceni e ai
normanni, ma copiose sono le tracce su
ognuna delle cime montuose di insediamenti
riferibili al periodo pre-greco, sicano. Nel
suo territorio si ergeva la cittą di
Triocola di cui si hanno notizie gią a
partire dal IV-III sec. a. C. della quale
riferisce anche Diodoro Siculo.
Anteriormente a questo periodo la storia di
questo luogo si intreccia ineluttabilmente
alla emblematica leggenda di Dedalo e Cocalo.
Validamente suffragata č l’ipotesi che in
questo luogo fosse ubicata l’antica Camico,
sede del re Cocalo. Numerosi, infatti, sono
gli studi in merito, anche se di contro la
mancata disposizione di scavi archeologici
sul territorio ostacola lo sciogliersi delle
ipotesi.
Degni di
menzione sono i resti di strutture abitative
preesistenti sul monte maggiore Kronion,
dove si ergeva il celebrato castello,
rifugio della regina Sibilla e del piccolo
re Guglielmo, fra le mura di rute resiste
ancora una torre normanna; la Chiesa Madre;
l’Eremo di San Pellegrino costruito su una
roccia e sede delle vicende legate al santo
patrono del luogo ed altri monumenti che
incontrerete durante la vostra visita e che
desteranno il vostro interesse arricchendo
la vostra anima.