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CURIOSITA' SU CALTABELLOTTA
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CALTABELLOTTA E
IL CINEMA |
di
Antonino MULE' |
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Caltabellotta come tutti sanno è stato
il Set di alcune scene di famosi film italiani ed internazionali. I
più famosi e quelli che ricordiamo sono "Sedotta e Abbandonata"
(1964) di Pietro Germi e "Il Siciliano" (1987) di Michael Cimino.
Qui di seguito sono riportate le recensioni dei film e immagini di
scene girate a Caltabellotta. |
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SEDOTTA
E ABBANDONATA (1964)
In un
paesino siciliano, la giovane Agnese
viene circuita e sedotta da Peppino,
fidanzato della sorella Matilde. Tornata
a casa, la ragazza non riesce a
nascondere le ragioni della sua
inquietudine e viene scoperta dai
genitori. Il padre Vincenzo Ascalone, in
preda ad un attacco di collera, prima si
getta sulla povera Agnese, poi, avuta la
conferma della sua gravidanza, corre a
casa di Peppino e lo malmena davanti ai
suoi genitori, obbligandolo a sposare la
figlia disonorata e rinunciare alla mano
di Matilde. Ma il giovanotto è un
vigliacco e, con la scusa di non volersi
unire in matrimonio con una donna
svergognata, prende tempo e organizza in
fretta la sua fuga, aiutato dai
familiari. La notizia giunge
all’orecchio di Vincenzo, che perde di
nuovo il controllo e minaccia duramente
il padre di Peppino. Accortosi della
gravità dell’inganno, Vincenzo chiede
aiuto ad un avvocato e pianifica un
regolamento di conti in cui coinvolge
anche il figlio Antonio, che parte alla
ricerca del nascondiglio di Peppino per
giustiziarlo. Nel frattempo Agnese,
venuta a sapere delle intenzioni di suo
padre, avvisa la polizia, che giunge
appena in tempo a fermare il delitto.
Entrambe le famiglie sono ora davanti al
tribunale, in attesa che venga discusso
il loro caso: senza esitazione, il
pretore condanna Peppino per il reato di
violenza sui minori. Ascalone, che
potrebbe evitargli la galera, adesso si
rifiuta di concedere la mano di Agnese
al malfattore, obbligandolo ad inscenare
un falso rapimento che estenua
ulteriormente la ragazza e la costringe
ad un secco rifiuto delle nozze,
causando al padre un collasso che gli
sarà fatale. Oramai svilita, Agnese
accetterà di sposare Peppino, mentre
Matilde si chiuderà in un convento.
SCENE DEL
FILM
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Il
SICILIANO (1987)
In Sicilia nel
'40, trasportando in una bara grano rubato
per sfamare i poveri, Salvatore Giuliano e
Aspasio Pisciotta incappano nei carabinieri:
Salvatore spara, ne uccide uno e fugge,
inseguito, insieme a Pisciotta. Nella fuga
rubano i cavalli dell'americana Camilla,
duchessa di Crotone. Ma Salvatore è
mortalmente ferito e si rifugia in fin di
vita in un convento di frati. Dopo molti
giorni Giuliano si riprende, contro ogni
logica, e ritorna al suo sogno di dare la
terra ai contadini, così come vorrebbe anche
il comunista Silvio Ferra, fratello della
sua ragazza, Giovanna, e di annettere infine
la Sicilia agli Stati Uniti d'America.
Salvatore Giuliano si avventura così in ogni
sorta di imprese micidiali "in nome di Dio e
della Sicilia", in aperta rivolta contro
quelli che egli ritiene i tre poteri che
impediscono la realizzazione dei suo sogno:
mafia, aristocrazia e chiesa. Ammirato per
le prodezze del bandito, il boss mafioso don
Masino Croce cerca dapprima di prenderlo
sotto la sua protezione, ma in seguito si
serve del professore universitario Ettore
Adonis e della duchessa americana, ormai
infatuata dell'avvenente bandito, per
sfruttarne la popolarità per i propri fini
anticomunisti di stampo mafioso. L'occasione
gli è offerta dalla festa del 1º maggio
1947, durante la quale mafiosi infiltrati
nella banda di Giuliano - che si è frattanto
asserragliato in montagna - provocano la
strage di Portella delle Ginestre, contro le
intenzioni di lui. Il fatto segna la sorte
del bandito, il quale, rimasto isolato,
viene assassinato in un battello -
stranamente battente bandiera americana -
per mandato di don Masino, proprio
dall'inseparabile Pisciotta, e, in seguito,
crivellato di colpi in una piazza, per
simulare uno scontro a fuoco con la polizia.
SCENE DEL FILM
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